Roma strana città tra arte e sesso

Oggi è stata una strana giornata, Roma non far la stupida sta sera.

Dovevo incontrare una donna conosciuta tempo fa su Facebook. Ormai i social sono le nuove agenzie matrimoniali, o i nuovi parchi di divertimento, dipende dai punti di vista. 

Lei sposata ed insoddisfatta. Due figli ed un fisico muscoloso da crossfitter come piace a me.

L’ho raggiunta in un paese lontano dal suo. Incontri clandestini che mi hanno fatto entrare nel limbo del proibizionismo.

Ci siamo visti dopo un anno circa, lei mi attendeva alla stazione con la sua macchina e dopo i primi imbarazzanti minuti di chiacchiere ci siamo spostati prima in un centro commerciale e successivamente in un angolo appartato di un parco comunale.

Si è seduta sopra di me facendomi risvegliare le parti basse, da li sono iniziati i baci, prima piccoli poi più intensi. Le nostra labbra si sono incontrate e la mia mano ha iniziato ad esplorare le sue gambe e le sue parti intime.

Dal collo al seno il passo è breve, alla luce del sole la mia lingua ha incontrato i suoi capezzoli che si stavano sempre più ingrossando mentre la sua mano si appoggiava nei punti bassi e duri del mio corpo.

Lei ha iniziato ad ansimare con vigore mentre la mia mano era infilata nelle sue parti intime ormai calde e bagnate mentre la sua incontrava il mio senso del piacere ormai sviluppato.

Dopo pochi minuti lei era sopra di me che con una mano mi slacciava i pantaloni mentre con l’altra spostava la sua maglia per coprire le sue parti nude. Venti minuti di piacere. In totale multa. 

La mia testa però era altrove, erano alle mani dell’ultima persona che ha visto il mio corpo nudo, la mia ex. E’ ancora troppo presto per un coinvolgimento, ma oggi è stato sesso, quello selvaggio oltre i limiti della decenza, alla luce del sole in un luogo appartato.

Oggi è stata la botta e via, lei senza pensieri, io con tanti pensieri e con il suo perizoma in ricordo della giornata.

Che 2020 strano.